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Insieme ovviamente all'assenzio e ai balletti russi E lo sanno persino i creatori dei film d'animazione. Anche se oggi l'architettura e l'arredo urbano sembrano essere lontani dal lavoro tipico della fonderia, ancora ne ammiriamo il romanticismo e la cura del dettaglio. Esiste in Romagna, a Longiano per la precisione, un museo che racconta questa straordinaria stagione, sia dal punto di vista tecnico che estetico, che continua a fare lavoro di ricerca sia sul passato che sul presente delle fonderie. Oggi il cuore della produzione ruota intorno alla ricerca e sviluppo, con laboratori all'avanguardia, ma un occhio sempre attento alle radici.
Ecco quindi l'impegno della memoria e della consapevolezza con l'apertura del Museo italiano della Ghisa che occupa un ex capannone industriale, ma anche uno spazio all'aperto e Santa Maria delle Lacrime, chiesetta sconsacrata che ospita parte della collezione. Non pensate di trovare materiali medioevali, si tratta invece di un archivio nato da un lascito, quello della vedova del poeta longianese, che era stato partigiano e vicesindaco per poco tempo del piccolo comune dopo la liberazione.
La raccolta spazia da Mafai a Rosai, da De Pisis a Sironi, passando per Guttuso, Morandi, Vespignani, Zancanaro, ma ci sono anche importanti pezzi internazionali che testimoniano un gusto non provinciale e amicale Chagall, Goya, Kokoschka, Matisse, Twombly fra gli altri. Si tratta inoltre di una collezione frutto di scambi, incontri e baratti: Numerosi sono i laboratori abbinabili alla visita, ma particolare menzione va fatta ai laboratori di poesia visiva, che riprendono proprio questa particolare congiuntura. Museo Italiano della Ghisa Orari: Alberto, a pochi chilometri da Ravenna.
Una caratteristica tipicamente romagnola: Un successo culturale senza precedenti. Soprattutto se erano piaciuti. E se proprio entusiasmavano, i lettori santalbertesi ci tenevano a farlo sapere scrivendo a margine: Per chi volesse approfondire F. Toscano, Scienziati di Romagna, Sironi Nato nel , attraverso i primi 79 anni del secolo breve e fu un esempio di romagnolo inadempiente alle mode, discolo e non officiale. Figlio di una maestra, ovvero della prima classe colta femminile, fu uno scolaro irrequieto, che decise di abbandonare gli studi per seguire la scuola di recitazione di Luigi Rasi a Firenze, abbandonando poi anche quella.
E questo non appare blasfemo, parlando della casa Moretti, che ci raccontano che avesse proprio l'abitudine di conversare con sorella fine: Nel cortile, ovviamente con le zanzare. Forse non molti collegano il famoso traduttore dell'Iliade con Leopardi, che ebbe giudizi non generosi nei suoi confronti: Sempre buona, ora anche felice fece scrivere Paride Zaiotti ai piedi dell'altare della Vergine Addolorata dove fu sepolta.
Insomma, quando il vento cambiava, cambiavano anche i suoi versi. Ma andiamo con ordine. Con le sue rose rampicanti, la cedrina, e ovviamente la mimosa rosa: Pascoli, 46 — San Mauro Pascoli Fc tel. L'antropologo teorico dei nonluoghi ha sicuramente impresso una direzione innovativa e, se vogliamo, leggermente profetica a questo museo che nasce dalle donazioni di diversi collezionisti.
A queste si aggiunse il nucleo dei Frati Francescani missionari delle Grazie, che operano ancora ad Aitape, in Papua Nuova Guinea e una collezione di pezzi dell'Amazonia regalata dal cesenate Bruno Fusconi. Ma se da soli gli oggetti antropologici ed etnografici possono comunicare un senso di galleria delle meraviglie dell'ottocento, l'allestimento e il taglio museografico di Rimini ci portano nel cuore tenebroso dell'Europa, ovvero il nostro sguardo sull'altro.
Un nodo questo che attraversa ormai qualsiasi tema all'ordine del giorno dell'opinione pubblica: E poi interviente lo sguardo scientifico, ovvero quello razionalista del Settecento: Infine, lo sguardo dell'esteta: Uscendo si cammina per la discesa che riporta da Villa Alvarado, sede dell'esposizione, alla strada principale un po' sospesi: E soprattutto, in quale specchio ci possiamo guardare senza vedere ombre? Glavny Shtab del Museo Ermitage Dvortsovaya pl. Invitati dall' Istituto Italiano di Cultura della capitale culturale della Federazione Russa, il disegnatore Gianluca Costantini e la sceneggiatrice Elettra Stamboulis dialogheranno con il pubblico sabato 24 settembre alle 17 allo Glavny Shtab del Museo Ermitage Dvortsovaya pl.
Fumetti per adulti politici, per chi crede nelle avventure reali. Ha la sua storia la salvezza a fumetti. Gli ultimi che resistono, che provano a dare un senso al naufragio della storia, come il guardiano tedesco del caseggiato di ebrei malvisto da tutti, e che alla fine fa una scelta assoluta.
Poi ci sono i cotignolesi, come il padre del nonno voce narrante: Resistere malgrado il naufragio. Tutto avviene sotto gli occhi del piccolo protagonista, voce narrante, che accompagna una capretta a farsi ingravidare e che, in questa simbolica avventura, ricostruisce e ridisegna queste pagine di storia locale, ma anche universale. Pertini fra le nuvole. Come i personaggi interpretati, nello scorrere delle pagine, dai due protagonisti. E soprattutto, come lo si resta.
Artista che ha esposto in tutto il mondo, possiede una naturale indole a concedere tempo alle cose. In che senso attribuisce questa definizione alle sue opere? I miei disegni arrivano a dimensioni che non sono quelli del disegno. I maestri sono quelli di sempre. Io uso bianco e nero, lavoro in bicromia, utilizzo il legno di pioppo, elementi basici del fare, il carbonio della matita. Non ci sono grandi esempi del passato, la mia memoria visiva, se devo dirne una, arriva a Caravaggio.
Se pensiamo al contemporaneo in Italia De Dominicis, Longo tra gli americani. I cattivi maestri non ci sono: Quanto ruolo ha l'ispirazione e quanta la traspirazione, ovvero la fatica? Io lavoro sempre in verticale, impossibile stare seduto, sempre in piedi. Questo produce scariche sia fisiche che mentali. Non disdegna neanche la sfida della tecnologia senza rinunciare a se stesso, come nell'opera dedicata al Correggio, realizzata per essere visualizzata da Google.
Le tecnologie non le disdegno per niente. Io sono della generazione di Blade Runner, quella che vive il day after in cui tutto si sovrappone. Sono una scheggia della storia che naviga ancora nel presente. Un'immagine che arriva dall'effimero del web Un consiglio per chi vuole fare l'artista oggi?
Non comprare troppe riviste d'arte contemporanea. Non basarsi sulle situazioni appariscenti del mondo dell'arte. Ci sono anche bravi artisti, ma che non hanno pensato a dove stavano e dove sarebbero andati a finire. Il nostro viaggio tra le occasioni formative nell'ambito delle vocazioni artistiche tocca oggi la spiaggia di Rimini.
No, non quella degli ombrelloni a pioggia e delle piadinerie a strisce: Viene dall'epoca del merletto e del ricamo: Nata nel come sezione distaccata della LABA di Brescia, l'Accademia riminese si concentra sulla progettazione artistica d'impresa. Oltre al Design, la Fotografia e il Graphic Design sono i percorsi triennali legalmente riconosciuti che si possono scegliere. Bisogna quindi avere le idee chiare e non andare a tentoni.
Io dopo la triennale sono andata a Milano e poi 6 anni a Londra dove ho fatto l'illustratrice e la graphic designer. E il lavoro fotografico che correda questo articolo conferma sicuramente questa linea. Per maggiori informazioni http: Su Margherita Golfarelli http: Sono infatti presenti 12 studenti dell'accademia della capitale che stanno lavorando, guidati dai colleghi di Ravenna e sotto l'attento occhio di Tinarelli, a una serie di mosaici che saranno poi istallati al Liceo Tasso di Roma.
Passa a controllare i lavori anche lo storico mosaicista Cicognani Siamo in una fase particolare: Ad esempio abbiamo eseguito un lavoro per i Carabinieri, e ora sono arrivati gli artiglieri Molti in effetti lo fanno. Non so se sia la crisi o un mutamento del mondo dell'arte.
Ma penso lo stesso che il cardine dell'Accademia debba essere il lavoro dell'artista. Nel frattempo mentre osserviamo il lavoro degli studenti di Roma mi presenta una studentessa russa e una coreana Alcuni richiamati dal Mosaico, altri da Oreficeria, qualcuno dal corso di Fotografia Si tratta di figure marine realizzate con un particolare materiale fluorescente che riceviamo da una ditta di Sassuolo. Adesso un'altra ditta, questa volta di Ascoli Piceno, ci ha chiesto di testare un loro materiale per realizzare borse di lusso con inserti a mosaico Nel frattempo squilla per l'ennesima volta il telefono Molto va ancora implementato: Vorrei ricordare che comunque le occasioni sono differenziate sulla base anche degli interessi dei singoli studenti: Il polo perlomeno europeo del Mosaico e una fucina per gli artisti.
Sarebbe opportuno anche ampliare l'offerta formativa, senza sovrapporci ad altri progetti, ci sono comunque spazi interessanti da esplorare. Volete andare a studiare all'estero, ma sentirvi a casa? Abbiamo chiesto aiuto al prof. Omar Vulpinari, che oltre a insegnare sin dalla fondazione a San Marino, ha una vasta esperienza nel campo della comunicazione e del progetto. Serve a capire meglio le differenze tra il design della comunicazione e design di prodotto. Certo, non dimentichiamoci che siamo all'estero! Cosa trova uno studente che in qualche modo contraddistingue l'esperienza di studi?
Sono circa tra studenti e docenti e hanno parzialmente cambiato le abitudini dello stato. Esiste un accompagnamento al lavoro , un tutoraggio? Ci sono sistemi di welfare per gli studenti, studentati o altro? La condizione familiare sta anche in questo. E finora chi sono stati gli studenti? Ma anche il meglio italiano. Ecco dunque un cambiamento significativo nel panorama del monte Titano: Una scelta originale per dire agli amici "sono all'estero" e diventare designer. Il corso di Scenografia del Melodramma e del Teatro Musicale.
La Romagna riserva sempre incredibili sorprese: Claudio Magrin, il quale aggiunge: Non ci sono orari, come succede in teatro. Non ci sono preclusioni. E moltissimi sono i docenti che si muovono tra palco e banchi: Per questo motivo, mi racconta Marcello Morresi, gli studenti vengono da tutta Italia e con diplomi anche molto differenti: Parla ovviamente di Plastikart che produce istallazioni per la biennale, per l'expo, per musei e aziende di tipo avveniristico e di rara bellezza.
E i ragazzi che escono diplomati da voi che cosa si trovano di fronte? Se quindi imparate facendo, siete concentrati sull'obiettivo e soprattutto siete interessati alla comunicazione della scena, di quel mistico luogo in cui tutto si consuma nella relazione con lo spettatore, non abbiate paura di intraprendere questa strada: Ma se alle otto vuole smontare, beh, meglio si scelga un'altra strada Per conoscere il piano di studi http: Molti gli studenti dall'estero.
Ci vogliono giorni per diventare restauratori. Ne abbiamo parlato con la prof. Non appena le cito la protagonista di Bones si scioglie in un sorriso Come Farmacia o Veterinaria, per capirci. Ci vuole un restauratore professionista per ogni 5 studenti. E soprattutto per diventare restauratori. Abbiamo inoltre molte domande dall'estero. Un altro fattore interessante, per il quale faremo una riserva di posti per studenti extra UE. Avete una specifica vocazione? In un certo senso questa laurea ha completato il percorso, tesaurizzando quel percorso.
Siamo un pugno in tutta Italia Quali competenze complesse siano necessarie. Quindi per chi ha sempre sognato di curare, preservare e conservare l'antico, le date da segnarsi sono. Bella serata, bel clima. Andando a casa vedo file di gente ai bancomat. Arrivata a casa accendo la Tv. Tiro un respiro di sollievo. Lei ha un negozio di vestiti da donna e fa anche vestiti su misura, ha studiato moda a Roma. Alla mia obiezione scatta una grassa risata: Hanno pestato troppi calli. E poi, prendi ad esempio la zia Zacha. Prende euro di pensione al mese: Ne ho sempre avuto diritto: Prima avevo il permesso di soggiorno.
E la cittadinanza greca non la perdi neanche se ti travesti da ottomano. Ho sempre fatto prevalere il principio civico di agire come elettrice dove vivo, e non dove vivono i miei numerosi parenti. I socialisti del Pasok e i conservatori di Nuova Democrazia, che hanno tenuto le redini del paese dal , hanno eseguito in modo puntuale e obbediente le ricette che il farmacista ha loro prescritto.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e hanno portato il paese che ha inventato la parola Europa a scendere in un baratro da cui sembra difficile risollevarsi. Difficile, ma non impossibile. Anagraficamente, politicamente, ha amici diversi. Si guardano e fanno fatica a riconoscersi questi dinosauri della politica, che gestiscono il potere da generazioni provate a guardare le loro biografie e capirete di cosa parlo e questi nuovi arrivati, che sono stati esclusi dal potere storicamente.
Per dire, io sono la prima e finora unica dipendente pubblica della mia numerosissima famiglia 14 cugini di primo grado per capirci: Parlo di questa esclusione, non di vincere le elezioni. Pubblicato sul settimanale Ravenna e dintorni del 3 luglio Il fumetto e l'arte, l'arte nel fumetto; storia e trauma nel fumetto: Partecipano tra gli altri il Prof. Questa favola va letta ad alta voce. La favola si vede. Le favole di Dente sono un universo di pianeti curiosi e impertinenti, che rifiutano la logica, giocano con la morale, rovesciano le leggi della fisica e della sintassi.
Giocando con il nome della capitale del suo paese, il Sudan, Khalid Albaih ha chiamato il suo progetto khartoon. Non fa vignette satiriche, ma usa il disegno per consegnare un messaggio politico. Tuttavia, proprio come il biografo a fumetti di M. Esatto, sembra quasi una condanna… Ma ci sono rimasto poco. E quando hai cominciato a disegnare? Che tipo di fumetto hai incontrato e quali ti hanno formato? Sostanzialmente quello che si trova in Sudan sono le traduzioni della Marvel, Dc comics, Disney, poi i fumetti egiziani e libanesi, e ovviamente i fumetti prodotti nel paese.
Sono curiosa di sapere che tipo di fumetti sono…. Veramente interessanti, ma le riviste sono praticamente morte. Ho apprezzato moltissimo recentemente Il mio miglior nemico, di Filiu e David B. Sui rapporti tra Medio Oriente e Usa. Poi Jerusalem di Guy Delisle. Sono stato pero solo una volta ad un festival di fumetto…al Comicon di Dubai. Ma non ci sono fumetti! Mi sarebbe piaciuto che fossero stati invitati a parlare qui anche loro di Charlie Hebdo.
Negli USA ci sono state posizioni ancora diverse. E comunque, lo vuoi fare, ok, fallo. Devi dire qualcosa che metta le persone insieme. Devi pensare ai vicini di casa. Quanti musulmani vivono in Francia? Vuoi che ti odino? Se avessero scelto Le Monde o Le Figaro sarebbe stato diverso….
Noi viviamo con questa gente. Li vediamo crescere ogni giorno. Noi siamo le prime vittime del terrorismo. Gli attentatori volevano reclamare qualcosa, la loro rabbia voleva colpire questo tipo di obiettivo. Allo stesso tempo noi come disegnatori abbiamo il dovere di porci il problema del messaggio consegnato: Segno che la presa del potere da parte del neonato partito viene sentita come prossima, anche se ottenuta uno stratagemma.
O forse per il protagonismo sui social network, che non passa inosservato: Le puntate mettono insieme gag generiche Iglesias e Errejon stanno giocando alla Playstation, quando il capo del partito esclama: Un gruppo di zombie bancari attacca un pensionato! Ma come affrontano la satira, questi nuovi arrivati sulla scena politica? Mentre i popolari lo accusavano di aver superato il confine della decenza, Iglesias ha twittato: Chi ha paura di Cappuccetto Tsipras? Fotografia della satira ellenica ai tempi si Syriza. V for Varoufakis anche sui Social: Dai, facciamo un accordo lupetto!
Ma diciamo che sui tedeschi la scure della satira non guarda in faccia nessuno. Una sorta di trance musicale fumettistica dove accorrevano migliaia di giovani, ma senza mercato e senza cosplayer. Di conseguenza anche gli spazi per il confronto, per la pubblicazione si sono ristretti notevolmente. Intanto Tsipras da ragazzo veloce e imprendibile come nelle vignette del di Ioannis Ioannou, uno degli storici disegnatori umoristici ellenici che soffia sul collo del partito socialista allora al potere saldamente sembra un secolo fa…ma sono solo sei anni!
Come sei diventato pittore? Era quello che volevi fare da piccolo? Pulini ad esempio la prima volta che ha visto il mio lavoro mi ha portato alla biblioteca del Dams e mi ha aperto un libro di Lucien Freud e uno di Auerbach. Scoprii che c'erano altri che avevano allenato lo sguardo a cercare quello che io con fatica cercavo. Fu un gesto che ritengo importante, anche adesso: E quindi abbandonasti il fumetto Questa tua opposizione alla divisione con l'accetta si vede anche nel tuo operare In questi progetti che tu attivi come curatore sei come un compositore polifonico, metti una nota e poi dici ora fatemi un'orchestra, e mescoli generi e persone.
Serve, ma ho sempre avuto bisogno di qualche cosa che mettesse in atto una specie di traduzione di questo tipo di solitudine con un passo verso o con gli altri. Per vivere in questi anni ho fatto altro, ho lavorato per i bambini, questa cosa mi ha nutrito molto e costretto a non usare trabocchetti. Davanti ai bambini sei costretto a smontare i meccanismi. Mi sono trovato a lavorare nello stesso posto in cui ho passato i pomeriggi da bambino: E il tuo rapporto con Varoli?
Da giovane lo vedi come un padre, quindi lo devi uccidere. Negli ultimi anni mi sono occupato del Varoli giusto, della resistenza passiva operata da lui, dal prete Argnani, e da Vittorio Zanzi, che aveva una carica fascista, ma che fascista non era, che permise di salvare 41 ebrei dallo sterminio. Negli ultimi anni disegnavo solo paesaggi, natura. Era un lavoro domestico, potevo interrompere e riprendere. Rispondeva anche a dinamiche familiari. Mentre la pittura richiede un tempo monastico. Poi ho ripreso a interrogarmi sui volti. Solo l'arte contemporanea ci sembrava poco.
Ci sono ad esempio disegni dei bambini, in collaborazione con Pinac, l'unica pinacoteca italiana e un modello d'eccellenza a livello internazionale, del disegno infantile. Ci sono i collezionisti privati dell'area lughese, una quadreria come una sorta di flusso Difficile numerare ed elencare tutti gli artisti coinvolti e i rivoli selvatici. E' possibile che il pensiero prenda forma in immagini? Quando ho cominciato a fotografare ho capito subito che non era solo documentazione, ma uno strumento con cui potevo inventare dei mondi. Se tratto ad esempio il paesaggio, faccio miei alcuni concetti filosofici che affrontano questo tema e poi cerco di tradurli in immagini.
Ma quel tipo di ricerca nasce per aver letto Foucault o Perec. Non uso la fotografia per documentare, ma la uso per raccontare un'idea. Ho cominciato a studiare, vedere, curiosare da sola. E partecipando a dei concorsi. E quindi per anni sono andata avanti vincendo concorsi Potevano essere sostegno economico o mostre. Un artista deve poter lavorare, esporre, produrre.
As Schmidt suggests of the episodes at Norman Abbey, the protagonist Juan thrives while the narrator in a sense falls flat: This intellectual exchange is noteworthy but Metcalfe again points out that the translations were primarily from Arabic or Greek into Latin, thus indicating an orientation towards a language, and by implication, a Western culture, of growing hegemony. The Edition of the Rime. We can all train our retina to recognise an apparently consolatory world of the imagination in what we contemplate. Certainly the difference in his comic strip production lies elsewhere, that is in putting himself at the centre of the narration of his own stories.
Nella mostra di Rimini ho esposto la tappa Emilia Romagna. Per cui il lavoro sui paesi, i luoghi abbandonati nella nostra Regione. Oppure paesi abbandonati come Formignano sopra Cesena. Discoteche del riminese lasciate alla natura Li ho scelti anche in base alla loro estetica.
Ovviamente il collegamento era dato un filo come S. A cura di Claudia Collina e Massimo Pulini. Inaugurazione 6 settembre ore E spesso immagine e parola coesistevano ed era naturale districarsi in un flusso sequenziale di immagini che snocciolavano le fasi salienti di una storia. Di quest'ultimo tema ha scritto anche Umberto Eco negli anni Ottanta, sistematizzando il tema del sogno del Medioevo. Essendo pura rappresentazione, cuore e origine dei nostri mali, non lo si ammira, dice il professore bolognese, lo si abita.
Questa mappatura diviene linea e segno, costruzione sequenziale e logica, geografia dell'immaginario realizzata in una storia a fumetti. Si tratta quindi di una rifondazione dell'immaginario che utilizza lo stesso scalpellino e lo stesso alfabeto medievale, mutando codice e funzione. Tale spostamento di significato dall'analisi alla ricreazione di senso diventa particolarmente evidente se si prova, come nel caso della mostra alla Classense di Ravenna, a raccontare o evocare gli Ottoni: Le vite di Adelaide e Teofano, per esempio, mettono in crisi le figure stereotipate delle donne medioevali.
Sono donne che con il potere stringono patti, che il potere lo esercitano e lo diffondono. Papa Silvestro II ha una forte carica simbolica: Sulla voce in prima persona, sul segno autoriale di disegnatori che non nascondono la loro attitudine artistica e quindi interpretativa. La storia diviene la loro, e ci viene restituita in un formato accogliente, un guscio che racconta di noi. D'altro canto il fumetto affonda le sue radici proprio nelle rappresentazioni e narrazioni medioevali, quando l'altro si interseca con la fiaba e con un ignoto che per essere compreso diviene forse "orientalismo storico": Siamo diventati troppo consapevoli di noi stessi.
Edulcorati e corretti da una scroll page di faccialibro. Il suo rimando, il suo specchio deformato. Veramente la pittura digitale anche del ritratto? Il corpo dunque in uno spazio che lo agita e lo rende perturbante. Tra una improbabile conoscenza deduttiva e paradigmatica, per usare la terminologia di Jerome Bruner, e quella narrativa, Sughi ha scelto la seconda.
Ma la numerazione volontaria dei quadri costituisce una sequenza ordinata di un corpus di fenomeni che assumono una facies narrativa. Ad ogni istante corrisponde un preciso indizio. We became too self-aware, nature created an aspect of nature separate from itself, we are creatures that should not exist by natural law.
Season 1, Episode 1. Crossing the line between what appears and what is — this is one of the most burning narrative nubs of the multi-award-winning True Detective , the most highly acclaimed TV series of recent years. It elicits a curious reaction from a public that appears to cultivate self-referential certainties and that is accustomed to prejudice, never having been taught to experiment or to seek out sources. And yet a public that has been powerfully attracted to this blend of artistic photography, Nietzschean dialogues and sequence shots as long as those of Soviet times. Here too, in this contradictory cycle, we find the burden of our inability to accept the contemporary.
We live in the information age, stunned and misinformed. Sweetened and spiked by a facebook scroll page. Pizzolatto, the writer who created the HBO series, looked out over the landscape of Louisiana, the frontier land which is also his own and where time really does appear in different dimensions, and decided to turn it into a narrative metaphor.
It is not so much a background, where complex events are played. It is its constant allusion, its misshapen mirror. A place that contradicts the obviousness of the reality portrayed by background chatter. Nerosunero aka Mario Sughi does not live in Louisiana, but he appears to emerge from the same need to remove the veil from the Maja of the landscape and of the setting. Starting with his technique, which, without leave of appeal, banishes the material potential of the graven original. If reality is representation and a dream-world musing presence, the sacredness of the fetish has no reason to exist outside of its own intangible sense.
Digital painting from portraits? Deforming details a lamppost standing on a zebra crossing, shadows that defy the laws of physics, legless benches suspended in the air , these are the paradoxes of a context in which the body sees itself from outside of itself. It is just one thing among many, the only suspended object of a vague intellect, an entity made of pixels smiling at Schopenhauer, confirming his presence in a post-cybernetic world.
The body, therefore, caught in a space that agitates it and makes it disconcerting. We can all train our retina to recognise an apparently consolatory world of the imagination in what we contemplate. A kind of synaesthesia takes us back to the rancid smell shared in places devoid of relationships, other than with corroded objects, in an elsewhere that nobody really knows how to reach.
In a choice between narrative knowledge and some improbable deductive, paradigmatic form of understanding, as Jerome Bruner would put it, Sughi chooses the former. In structuring concentrated sequences that focus on a single concentrated experience, the proto-hermetic mechanism that inevitably binds title to work an authentic negation of the omnivorous Untitled is undoubtedly one of these techniques, as we see, for example, in Ahhhhhhhh! It is true that narrative needs a sequence, necessarily putting things in order, even when pointing to the disorder of reality: The facts in this order show that there is no order and coincidence in the chaos of the world.
For this is narrative. Painting does not contemplate this, and that is one thing. But the intentional numbering of the paintings gives an ordered sequence to a corpus of phenomena that acquire a narrative aspect. The true detective can but train the retina and give paradox back its name, for it is the fastest tortoise. To each instant corresponds a precise clue. Da Ravenna al mondo e ritorno, cura l'unica galleria di fotografia della provincia e una delle poche in Regione. Lei mi ha molto capita, ispirata e appassionata alla conoscenza. Primo lavoro in pizzeria: Andai tramite un amico, convinto che fossi sprecata come cameriera, all'agenzia Abc press, fondata negli anni Cinquanta da un giornalista ungherese amico di Robert Capa All'inizio feci lavoro di archivio, poi mi iscrissi a una scuola di fotografia.
Era un periodo fecondo, di grande attenzione per le arti visive: Com'era lavorare in una piccola e prestigiosa agenzia? Hai investito sul tuo sguardo E mi presero a lavorare come tuttofare, gratis naturellement, ma fu strepitoso esplorarne gli archivi, conoscere personalmente Cartier Bresson e non solo.
Guadagnavo molto bene, ero immersa nelle fotografie, ma soprattutto potevo salvaguardare il mio modo di vedere. Ero riuscita a raggiungere un'aura che mi permetteva di non cedere alle richieste, a volte frenanti, delle riviste. A Ravenna ho sperimentato un altro modo di affrontare la Fotografia, in Accademia. Mantengo questo spazio da sola, per avere un polmone in cui poter fare e far vedere quello che so e che mi piace. Un lavoro che mi ha molto appassionato. Tra archivio, visivo, documentazione, poetica come la mettiamo con la fotografia?
Oggi gli archivi si volatilizzano, ma tutti lavorano sugli archivi, sulla mappatura. Vorrei che chi ne ha voglia attingesse al proprio archivio personale. Dal 20 al 22 giugno , a Ravenna, Associazione Culturale Mirada organizza, in collaborazione con Associazione Cantieri , un workshop condotto dal coreografo Marcos Morau, grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna.
A tale scopo per la sua compagnia ha creato un team artistico formato da artisti provenienti non solo dal mondo della danza, ma anche dalla cinematografia, dalla fotografia e dalla letteratura. Associazione culturale Mirada, via Mazzini 83, Ravenna Telefono email info mirada. Marco Antonini, un eclettico che ha fatto strada nella Grande Mela. Marco Antonini fa parte di quella magmatica generazione di laureati in Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna: Ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui anche il fatto di essere finalista al premio Andy Warhol Foundation Art Writers.
Che cosa significa oggi curare una mostra a New York? Come coniughi queste diverse attitudini? Personalmente uso NY come una base strategica. Io ero artista visivo, sono poeta e scrittore della domenica, gioco ancora con la macchinetta fotografica una vecchia Pentax ME Super , e curo il design e la produzione delle nostre pubblicazioni a NURTUREart spesso anche di quelle prodotte dalle istituzioni con cui lavoro come curatore indipendente. Da Ravenna alla Grande Mela. Cosa ti sei portato dietro e cosa hai dovuto abbandonare? Rileggo degli articoletti che scrivevo appena arrivato a NY e mi suonano disperatamente naif, ma anche onesti.
Dietro mi sono portato, e ancora mi porto, una grande nostalgia per le persone, le cose, le situazioni vissute durante i miei anni in Italia, soprattutto una nostalgia per la gente di Ravenna e per i miei amici che ancora vivono li. Consiglieresti a un giovane artista di prendere l'aereo e attraversare l'Oceano? Spesso incontro persone fantastiche, ma il fatto che le incontri puntualmente a NY o altrove in giro per il mondo parla da se.
Non mi sento di poter dare consigli, io qui ho fatto tantissimi errori. Se decidete di fare un salto in qua, leggete America di Baudrillard prima della partenza: Torniamo ancora alla formazione. Al tuo periodo universitario a Ravenna: Se potessi cambiare qualcosa che cosa?
Mi viene da ridere al solo ripensarci. Parliamo con lei della sua arte e dell'esposizione ravennate. E del suo corpo appaiono questi capelli alla Tiziano, rossi e impertinenti, per una siciliana come Silvia. Che rapporto hai con la parola scritta e letta? Sei stata una delle artiste di due mostre collettive Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea al MAMbo di Bologna. Giovani artiste italiane all'Ex Refettorio del Complesso San Paolo diFerrara entrambe nella nostra Regione ed entrambe centrate sul fare femminile artistico.
La tua vocazione femminista, il tuo dialogare con il pensiero di Carla Lonzi ad esempio, e il tuo mettere in discussione il concetto di femminile nell'arte Ha uno sguardo indagatore e curioso, e impone subito un cambio di ruoli prima dell'intervista: Un paesaggio figurativo rigoroso, sobrio, puntuale e intenso, come lo sguardo di questo artista che ancora ha molti progetti nel cassetto del futuro. Ci sono pittori che dipingono, ma ci sono molti che trovano forme espressive diverse dalla tradizione di questo linguaggio. Se un giovane ragazzo di buona famiglia comunica alla famiglia che vuole diventare artista, i genitori possono essere quasi contenti.
Poi non fui rimproverato, ma mi autocensurai. Ora sto pensando di ripartire con l'esperienza In occasione della mostra di Ravenna ha realizzato anche dei mosaici in collaborazione con giovani artisti musivi di Ravenna. Diversamente dalla tecnica delle vetrate, nella quale sono entrato completamente, sono diventato esperto, il mosaico ha bisogno per me di un lavoro in tandem. Laureatasi al Dams, non ha mai smesso di osservare, guardare, provare a fermare il tempo e il luogo.
Un luogo che ha rappresentato sia in istantanee crudeli e veritiere, che in poetiche interpretazioni come queste della mostra romana, realizzate con la particolare tecnica stenopeica. Raccontami un po' della tua vita, sei nata a Ravenna e poi? In ogni caso ho sempre mantenuto un legame forte con Ravenna, dove tornavo ogni anno con la famiglia durante le vacanze estive, e dove torno tuttora spesso. Come sei arrivata nella lontana Asia? Sono partita per Hong Kong, con l'idea di fare un viaggio in treno fino a Pechino ed esplorare la scena musicale underground, che allora era molto interessante.
Ho cominciato a fotografare i quartieri popolari di Hong Kong e a lavorare ad alcuni servizi fotogiornalistici sulla Cina Popolare poi venduti alla stampa italiana; tornavo in Cina ogni anno. Sono stata in Giappone nella prima volta nel , venendo da Shanghai. Soprattutto nel mondo dell'arte o dell'informazione? Sto perdendo graduale interesse nella fotografia editoriale e di informazione pagata cifre ridicole oggi, con poche eccezioni , a favore della ricerca personale, comunque sempre legata al linguaggio della fotografia documentaria.
Hai studiato a Bologna: Come l'ha i trasferita nella tua esperienza di insegnamento? Non avevo ancora cominciato a fotografare. Fonti di ispirazione, fotografi che consideri maestri, vicini e lontani. Mi piace moltissimo anche la fotografia giapponese degli anni '60, e tra le nuove generazioni Lieko Shiega. Tra le fonti di ispirazione, dirette e indirette, anche il cinema di Hong Kong degli anni ', e i deliranti film giapponesi ero-guro , un nome su tutti: Cosa racconta una fotografia dell'odierno est? In Neon Dreams alla galleria Interzone di Roma esponi sia fotografie che immagini time lapse.
Ci racconti la tecnica che usi e le motivazioni di questa scelta? La tecnica del foro stenopeico, applicata tanto alla pellicola quanto al supporto digitale, si presta perfettamente a questo, come ho scritto nella mia introduzione. Paesaggi distopici, luoghi in cui il qui ed ora scompare Guardavo fuori dalla finestra dell'hotel e vedevo una torre di acciaio spuntare dallo smog, come sospesa nel vuoto, un'immagine bellissima.
It has been a year since then and now I can say it: It was not an exhibition, not even a project. It was a collective performative event carried out by 99 illustrators. None of them knew what was going to be exhibited, except for their own table. Those who responded to our call knew a few simple things: Of course, they had to draw. Till the last second we did not know if all the respondents would have come, if it would have worked. What would have been the result of it? In this case, let me say, each creation — all 99 listed in here — is a small grain of sand in the eyes of those who do not want to see.
They will not blind them; they will not change the mind of those who carelessly look at the increasing social, economic and even cultural gap between social classes. But a grain of sand in the eye is annoying for sure. Many people reacted, also on a local political level. They have been touched personally or institutionally. This is what they call a guilty conscience. Whether you point the finger and speak up or resist the silence maintained by most of the contemporary artist, you will neither be arrested nor tortured. You will not be the new Ai Wei Wei. Because we are human.
But you will not take part to the feasts that count and let you pay the bills. You will receive fewer invitations; you will not be a welcome guest. That gabble can make you lose a mediocre contact. Sometimes it may happen. They do not even have a contract. They would not know how to make a living. That gabble, that finger, that being unwelcome do not lead anywhere. Once at the MAR Museum of Art of Ravenna , they had to install the table on their own following the instruction that you can read at page one.
If you want art, buy it. It does not cost that much. The supporters of arts who do not have at least an artwork made by one of their friends are strange people. They are like the supporters of books who do not have a single book on their shelves, or like those who want to be playgoers without attending a play. Art is trade and none should be scared by that. Drawings can be bought. Well, I am wasting time. I did not analyse, I did not summarize, I did not recall the right names. In fact, I did not want to, because this is a self-explanatory action, it does not need any annotation.
You can see it in the video enclosed to the catalogue and recorded because — to be sincere — that is the artwork. Each table is the interpretation of the same leitmotiv. You think you can make a fool of us, but we can see you. The wave is coming. Precisely there, right in the middle of the empire. If it was in Tunis, Cairo and Beirut, there would have been no problem. Even in Madrid or Athens — at the end of the day they are almost Africans.
But they were American citizens in the Big Apple. Your complicity is being bought along with the artwork. For example, consider one of the actions of occupymuseum. The actions of these groups of American artists aim to reveal the horrible work condition of those who are building the new Guggenheim Museum in Abu Dhabi.
We should be concerned about it, because also in Italy those who work to produce and preserve the art world have become occasional workers. Our intent was easier: It is no more about occasional work, but work for free. Even the Ministry offers free traineeships as if they were real jobs. Even if one makes it for passion, it does not mean that one should not make a living out of it. You can be a doctor, a luthier, a lawyer for passion, but no one can even think of not paying you for your work. The social welfare system and the political mediation that was born from the social conflict in 60ss did not led to equality, but it caused a substantial redistribution of wealth that granted our parents the well-being that has not been recorded in any other age on such a large scale.
Those who should act in our stead to claim more rights, to protect our lives and be our mediator is driving the car to run away, in fact. As a result, we can just move on, take out pens, pencils and microphones, and start again claiming more social equality and more chances for everybody. The thing that surprised me the most was that, at the end, all the artworks were multifaceted, rich, and different. There was no repetition, no standardized thinking.
Nel due qualcuno si fa sempre male. Poggia i piedi tra Torri di Mezzano e il Belgio. Anzi, la deriva identitaria che stiamo vivendo ne richiama fortemente le istanze. Bergson, Materia e memoria. Saggio sulla relazione del corpo allo spirito, in H. Bergson, Opere, , di F. Sossi, a cura di P. Mondadori, Milano , pagg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, a cura di L.
Borghi, Milano, Feltrinelli Comunque lo induceva ad osservarne i paraggi, a chiedere informazioni ai passanti o a muoversi in direzioni inconsulte, realizzando una deriva inconsapevole. Ma a noi non serviva un canone stilistico per mettere insieme gli artisti. Ci interessava osservare come gli aspetti salienti del nomadismo, il suo essere ibrido e meticcio, mescolatore e impuro, fosse alla base non solo di alcuni lavori, ma delle biografie stesse degli artisti vincitori di questa edizione.
Tra i nomadi tradizionali, i transumanti sono legati alle stagioni e a luoghi tendenzialmente fissi: In questa permanenza di una categoria fisica e terrena del movimento nomadico, si muovono i lavori del fotografo Camorani e Pezzi, del pittore Lanzoni, i trofei inquietanti di Fabiana Guerrini. Nello spazio tramonta e si rinnova il sacro: Non difformi dai salti acrobatici dei giovani che fuori dal Mar volteggiano nel parkour. Dimenticano le barriere imposte, i codici preconfezionati e pregiudiziali per aprire nuove strade alla visione e alla geografia del sentimento.
L'intervista allo scrittore passato da Feltrinelli di Elettra Stamboulis. Molti hanno interpretato questo tuo ultimo libro come un'indagine sul rapporto tra generazioni, oppure un dono di un figlio al padre simbolico Ecco, io cerco di proporre la letteratura cercando di rendere desiderabile lo sguardo con cui io leggo. Da dove sei partito? Quindi laurea in Lettere, poi esperienze di ricerca, ambito letterature comparate. Ma quel mondo mi stava stretto. Poi mi ha salvato la Cgil Una vertenza sul lavoro Per il quale inseriscono nel carnet gli spettacoli una serie di reading per le camere del lavoro, tra cui anche un mio intervento.
Ovviamente quello che costa meno, visto che nessuno mi conosce. Questo, insieme a un piccolo anticipo che Einaudi mi diede per un libro, mi permisero di smettere di lavorare per vivere e cominciare a vivere per lavorare. Quindi, quale potrebbe essere il tuo consiglio per un giovane che vede dalla finestra del futuro la scrittura come opzione? E il luogo galeotto fu la casa di Valerio Adami Torniamo alle esperienze con i giovani: Bajani ha vinto una schiera di premi, Bagutta, Super Mondello, Lo Straniero, Recanati, fattori che in alcuni casi potrebbero costruire un ottimo alibi per alzare il sopracciglio e sentenziare con fervore.
Hollywood si interessa al mosaico? E invece poi ha confermato il lavoro Speriamo l'abbia presa Johnny Depp Oltre a voi, altri artisti del mosaico sono stati coinvolti nel progetto In questo modo abbiamo avuto molti ospiti in residenza, soprattutto dal Giappone, ma non solo, curiosi di sperimentare questa tecnica. Anche se tu e Luca siete veramente figli della scuola ravennate. Ci vuole passione e tenacia. Vorremmo regalargli un corso di inglese: E le opere che campeggiano in attesa di essere trasferite sul Canal Grande per la mostra di Zapata non fanno ombra alle creazioni originali degli artisti che in questo caso non sono stati semplici traduttori.
Che effetto fa tornare nella provincia dopo aver respirato l'aria del mondo? Non ti senti parzialmente in esilio volontario? Forse ne ho fatte troppe. Qui comunque, oltre ad avere la tua famiglia che ha un ruolo centrale nella tua vita, ti sei formata. Una specie di possessione. E mi sento ancora una principiante per questo. Nessuno mi ha insegnato quello che poi ho praticato con ostinazione. Per questa ragione mi sento una che ha avuto una fortuna formidabile. Non ti dico poi la faccia che fatto mia madre quando le ho confessato che volevo fare l'artista Eppure ci sei riuscita. Un ruolo particolare, e non so neanche se lui lo sappia, lo ebbe Daniele Panebarco, che mi fece sperimentare tante cose.
E mi fece capire che tutte mi piacevano, ma che io volevo altro. Anche lui fu esterrefatto della mia scelta. Sentirsi anche soli e insicuri. Non so ancora come feci a convincere la curatrice, forse la presi per sfinimento. Come si coniuga questa diaspora con il vivere a Ravenna? Qui trovo una dimensione che mi permette di coniugare lavoro artistico e vita personale. Non riesco a tenere insieme troppi progetti. Mi avevano ad esempio proposto delle docenze, ma non mi sento in grado di insegnare.
Rifiutai anche quando me lo chiesero da Los Angeles. Che cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere oggi la carriera di artista E ci vuole una sorta di vocazione, di chiamata a una religione laica. Se non si ha quella, meglio dirottarsi su altro. Se mio figlio mi dicesse che vuol fare l'artista non la prenderei bene La fotografia come forma terapeutica e i viaggi fino in Taiwan di Nastynasty di Elettra Stamboulis. Come siete approdati alla fotografia? Mi ricordo di Valentina tecnico delle luci Sono ragioniere, e dopo il diploma ho fatto il consulente del lavoro Poi andai in terapia, dove portai la serie di fotografie che mi facevo come forma di individuazione.
Quindi la fotografia come forma terapeutica e di ricerca Quella lingua che abbiamo scordato. Cosa succede in residenza artistica? Prendiamo ad esempio il libro d'artista, un modo intermedio con cui il formato libro sta tentando la sopravvivenza interagendo con il processo artistico The reader can therefore either enjoy the poems on the own merits or spend some pleasurable time navigating the three linguistic registers while reflecting on all sorts of philological, etymological and cultural intricacies.
One question raised in the introduction, but not entirely or satisfactorily answered, is phrased as follows: More helpful is the division of dialect poetry into three clearly delineated branches: The ten chapters are divided thus: The volume also includes a bibliography and biographical notes. Each selection is presented with a brief page introduction that situates the work in its historical, cultural and linguistic context, often noting inspirations and influences across time. Here the critical apparatus notes and short list of references before each selection is invaluable.
The numerous Neapolitan publishers remind the readers that Naples was once and still is a city with a thriving editorial and publishing culture. Common themes throughout the centuries include love unrequited and fulfilled , lust and longing, and also nature, relationships, society, criminality, food, children and popular religion: But the final section on neo-dialect poetry is in some way the most interesting.
How do contemporary poets navigate the difficult waters and currents of tradition, nostalgia and influence? Serrao explains the psychological — one might say almost ontological — necessity for turning to dialect for a vehicle: The idea and the book are a beautiful defense of dialect in an age of globalization and homogeneity. An Architectural and Urban History, While Tronzo admits the discontinuity and disappearance of historical works from late antiquity, he is able to provide a structural explanation of Naples in the early Middle Ages. He also gives an account of the historical cathedral complex, including the nave, Santa Restituta, and its baptistery, San Giovanni in Fonte.
However, the tower of Santa Maria Maggiore now remains freestanding and it is one of the earliest of a series of medieval passage towers. The focus then shifts to the patronage of the pious confraternities, the Angevins, and the Churches of the Friars. In the s Naples became increasingly valued as a political and economic center, which stimulated urban projects and emphasized the importance of patronage from private donors.
San Lorenzo has an extensive building history of reconstruction, delayed completions, and extensions that reflect the changes in Franciscan architecture throughout Italy. While the history of San Domenico is much less extensive, it proves the importance of Tuscan artists in Naples. According to Bruzelius the War of the Sicilian Vespers in , the construction of the Castel Nuovo by Charles I in , and the transfer of the archive and mint to Naples all contributed to making it the capital of the kingdom of Naples.
His first project was the reconstruction of the new cathedral in June , which played an important role in the capitalization of Naples. The final chapter by Bruzelius concludes with the Angevin reconfiguration of Naples. There are very few remains from fourteenth-century Naples to attest to any sign of cultural vitality. Caroline Bruzelius and William Tronzo offer a very informative analysis of Neapolitan monuments and urbanism in the Middle Ages. They reveal their special expertise in and provide brilliant interpretations of the often ambiguous aspects of Neapolitan art and architecture.
Their book is very concise and clear and serves as an excellent introduction to medieval Naples for a wide variety of general readers as well as scholars. Viene dunque proposta come analisi innovativa quella che interroga i testi allo scopo di individuare nella proiezione letteraria della Roma allegorica il riflesso della rappresentazione del potere. Nella seconda parte del libro, la ricerca si concentra sullo studio della personificazione di Roma nel corso del XIV secolo.
International Writings with a Sicilian Accent. Sweet Lemons 2, the second volume edited by Venera Fazio and Delia De Santis celebrating Sicilian culture, literature, immigrants, and writers, follows directly in the successful footsteps of the first anthology published in Nearly eighty other contributors, whose brief biographies can be found at the end of the book, join them. Through analysis of trends in migration, Scambray arrives at the conclusion that the melting-pot culture of North America endangers the national identity that is so important to Sicilians.
Concluding with an overview of some of the most recent and important culturally relevant works on, about, or remembering Sicily, Scambray closes suggesting that Sweet Lemons 2 is able to help define Sicilian ethnicity through its compilation of Sicilian poems, memoirs, and tales. The introduction by co-editor and contributor Venera Fazio explains that, following the success of their first volume, she and co-editor Delia De Santis requested contributions from writers of Sicilian heritage from English-speaking countries including the United Kingdom, Ireland, Australia and New Zealand, in addition to North American countries.
The inclusion of personal memoirs, poems, short stories, and historically fictional fables helps readers to appreciate what it might mean to be Sicilian and the important differences between Sicilians and peninsular Italians. For those already familiar with Sicily and her offspring, this volume highlights some of the most beautiful memories, stories, and fables associated with her. Sulle tracce di Orfeo: Pisa, Edizioni ETS, Questi sono tutti aspetti positivi. Il terzo capitolo analizza Orfeo come simbolo che incarna la cultura degli albori del melodramma.
Le cento migliori ricette con la maionese eNewton Zeroquarantanove Italian Editi ,. Stink and the Freaky Ferma il tempo Gli emersi poesia Italian Edition. Blood On God s Carpet,. Rational Numbers An Integration of Research Studies in Mathematical Thinking and,. Ferma il tempo Gli emersi poesia Italian Edition.
The Art of Reading Italian Americana: Italian American Culture in Review. Tradition and the Italian American Writer , which included selected works from his column in Fra Noi, a Chicago-based monthly publication dedicated to Italian American culture. Reading the reviews in the order in which they are presented, one gets a sense of the wide-ranging and profoundly interdisciplinary nature of Italian American Studies.
In addition to demonstrating the epic scope of available literature, provocative juxtapositions like those listed above highlight the existence of a vibrant and engaged community of scholars. The collection also underscores the political commitment of so many Italian American scholars and how studies in Italian American history and culture connect to larger questions of justice and equality.
Bookshelf Another important feature of the collection is its emphasis on the connection between Italy and Italian America. A History of Southern Italy While the current structure of the book does allow for fruitful comparisons along its delightfully meandering path through a ten-year period of publications in Italian American Studies, an alternative might have been to organize the reviews thematically or chronologically, or at least to include indices listing the works by genre, discipline or year published.
Finally, there are enough typos to stumble over and the page numbers in the index are inaccurate in some cases. The book will be of interest to scholars of Italian American, American, and Italian Studies, as well as a wider public of informed citizens. It seems a particularly useful resource, as well, for university professors beginning to develop an Italian American Studies curriculum. Studi sulla letteratura e le arti. Nel poema Il poeta degli Iloti, egli rinuncia alla poesia cosmica ed epica per convertirsi alla musa del lavoro e delle umili cose ; in Un uomo di pensiero e un uomo di azione afferma che la poesia non comporta imitazione e sgorga dal turbamento dello spirito che rivela a se stessi ed agli altri cose ignote.
Paolo Pacello, aversano nato nel , a latere del petrarchismo dominante, testimonia il liberalismo linguistico degli scrittori napoletani Il salernitano Vincenzo Braca compose farse cavaiole offensive nei riguardi dei Cavesi. Italy and the Bourgeoisie. The Re-Thinking of a Class.
Fairleigh Dickinson University Press, The nine essays collected in the volume draw upon cultural and especially literary production in order to understand the ways in which artists and writers, often themselves formed in a bourgeois social environment, have represented the character, the mission and, increasingly, as we move down the decades, the shortcomings of this class from unification to the beginning of the twenty-first century. In one of the strongest contributions, Cristina Della Coletta considers the bourgeoisie at its apogee in the second half of the nineteenth century.
Giuseppe Tosi, writing on a series of memoirs that reflected upon the armistice of 8 September , also considers a sudden shift in self-perception: Another historical trauma, that of terrorism, is the subject of three closely related essays by Cosetta Seno Reed, Giancarlo Lombardi and Gius Gargiulo. The instrumental logic that governs bourgeois relations makes both the capitalist fathers and the revolutionary children that putatively rise against them faces of the same coin.
With the final two essays we come to the threshold of the twenty-first century. For Nicoletta Di Ciolla, the noir fiction of Gianni Farinetti, and in particular his first novel, Un delitto fatto in casa , paints a broad picture of an Italian and, specifically, Turinese upper bourgeois family in order to lay bare the hypocrisy and hollowness that governs both its private and public actions.
The contradictory father-daughter relationship staged by Mazzucati is the story of a failed transgression, as the protagonist remains in thrall of the bourgeois values internalized in childhood. The only flaw of the volume is that Farleigh Dickinson University Press seems to have spent little time on copy-editing the text. Otherwise, these essays, all characterized by theoretical rigor and fine textual analyses, are exemplary of the kind of contribution that an interdisciplinary approach — cutting across film, literary and cultural studies — can make to the renewal of Italian Studies.
Voices of Italian America: Fordham University Press, Il testo si aggiunge agli studi e ai volumi dedicati alla letteratura italo-americana negli Stati Uniti, prendendo in esame testi ed autori che spaziano dal XIX sino a gran parte del XX secolo. Tra gli autori antologizzati si conta Riccardo Cordiferro, che compose poesie in italiano, ma anche in calabrese, siciliano e napoletano.
La quinta parte Prose of Testimony: Marazzi distingue tre fasi relative alla letteratura italo-americana dal fascismo ai nostri giorni: The Muslims of Medieval Italy. Edinburgh University Press, This work, by noted historian Alex Metcalfe, is a wonderful addition to the bibliography on the central Mediterranean. In a chronological reach that extends from the year to , Metcalfe charts the creation and eventual demise of Muslim society in Sicily and Southern Italy. Metcalfe examines the political and economic organization of the new Muslim holding, including the Islamicization and Arabicization of cities such as Palermo which became important centers of Islamic cultural and political life.
Such tensions evolved into the civil wars that rocked the island between and Non-Muslims would pay both a land and a religious poll tax, or jizya, but would retain religious autonomy. In the case of conversions, the jizya was remitted. According to Metcalfe, many communities retained their Christian faith, even while adopting Arabic culture and language. In this same chapter, Metcalfe also examines the relationship between Sicily and Ifriqiya, the old Roman province of Africa corresponding to present-day Libya, Tunisia, and Algeria, noting that the island, despite its origin as a colony, began to develop very complex and, at times, decidedly antagonistic relationships with the motherland.
It was during Fatimid- Kalbid rule that the town of Palermo reached its prime while the rural economy of the countryside was transformed by systems of irrigation and the introduction of new plants, such as citrus fruit, date palms, mulberry, sumac, sugar cane, and papyrus. According to Metcalfe, the most important product of Sicily was grain, traded with Ifriqiya for gold.
Yet despite the flourishing of the island under Kalbid rule, from the mids a new civil war swept across Sicily. This war, which is discussed by Metcalfe in his fourth chapter, was the result of internal dissent between the emirs who dominated Sicily, but was also aggravated by external aggressions on the part of the Byzantines and especially the Normans who landed on the island in the s, completing their conquest in It also did not originate from the north of Europe.
While the Normans who landed in Sicily hailed originally from Normandy, they were already well established in southern mainland Italy where they served as mercenaries of the Byzantines or as barons and knights titled by Papal investiture. Subsequent pages of this chapter focus on Robert Guiscard and his brother Roger de Hauteville, whose successful military campaigns were aided by tensions that were simmering among the emirs. The Normans also adopted the Muslim system of tribute that permitted Christians and Jews to live on the island, with the Normans becoming the beneficiaries of the jizya that was now paid by Muslims and Jews.
In the sixth chapter, Metcalfe focuses on additional strategies employed by the Normans to rule over a population of different faiths, ethnicities, cultures, and languages. As a result of this process, many educated and wealthy Muslims left the island for Ifriqiya or Andalusia in what Metcalfe compares to a diaspora, whose consequence was the rapid decline of Arabic Islamic culture. Chapter seven further describes the increasingly peripheral role of Muslims in Sicily, forced to live in crown lands or Latin church holdings.
In these pages, Metcalfe devotes much attention to George of Antioch, a central figure in the administration of the island under Roger II. Metcalfe also devotes some pages to describe the tense relations between the Normans and the papacy, leading to treaty of Benevento whereby the king limited the presence of papal legates on the island.
In chapter nine and ten , Metcalfe surveys the period between the s and s, when many massacres of Muslims took place. Initially limited to the killing of eunuchs who held high administrative positions, the violence quickly spread to Palermo and Messina, where in the s even ordinary Muslim homes were looted. The eleventh chapter further examines the plight of Muslim minorities whose promotion and social mobility were increasingly tied to conversion to Christianity. This said, Metcalfe clearly acknowledges the importance of the kingdom in the transmission of Arabic-Greek and Greek-Latin culture and devotes his thirteenth chapter to a discussion of Norman patronage, especially in the translation of philosophical and scientific texts.
This intellectual exchange is noteworthy but Metcalfe again points out that the translations were primarily from Arabic or Greek into Latin, thus indicating an orientation towards a language, and by implication, a Western culture, of growing hegemony. The chapter traces the succession crisis that befell the kingdom after the death of William II in , leading to the Staufen dynasty of Henry VI of Germany and his son Frederick, both German emperor and king of Sicily. While he patronized Muslim art and science, his court did not promote Muslim subjects to any high administrative positions.
At the same time, however, he accelerated the process towards a wide adoption of Latin Christianity by pushing Muslims to accept the concessions made by his predecessor William to the Bishop of Monreale. His behavior fomented more Muslim revolts, which he promptly crushed before deporting all his remaining Muslim subjects to a single location on the mainland: This mass deportation, which occurred at the beginning of the thirteenth century, severely impacted Western Sicily, where a sophisticated system of irrigation put in place by the Muslims had enabled a highly diversified production of crops.
With the departure of the Muslims, a monoculture of tenant farmers took hold, whose repercussions on Sicilian economy would be felt for centuries to come. By , the demise of the Muslims was sealed: The Chronicle of Le Murate. Center for Reformation and Renaissance Studies, This book presents an interesting document disclosing the life of the Benedictine convent of Santissima Annunziata delle Murate, commonly referred to as Le Murate.
Among the many religious communities spread throughout Renaissance Florence by the population of nuns in the city had reached 2, , Le Murate was an institution of crucial importance, because of its strong bonds with the most prominent families of the time. It includes a detailed description of the day-to-day activities of the nuns, as well as their participation in the life of the city.
Although the idea of aesthetic enjoyment was alien to the rule, as Weddle reminds us, Sister Giustina does not refrain from a cautious artistic — and monetary — assessment of a painting: Beyond the enjoyment of Renaissance art, the convent of Le Murate was tightly connected with well-known citizens and institutions. This Chronicle casts light on a religious institution that had a secular import and a major impact in the life of Florentine women of the time. The convent functioned as an essential component of the support network for lay women who, after having received part of their education inside the convent, kept a close relationship with the nuns even once they left the convent walls.
The material of the chronicle is divided into 78 chapters and arranged chronologically. As Weddle reminds us in her introduction, Sister Giustina abided by the intrinsic humility dictated by her habit and rule and was not concerned with the notion of individual authorship. The chapters reveal facts that vary in nature and are often transfigured into signs of the divine plan to which the nuns of Le Murate were strenuously struggling to conform.
Giustina deals as well with practical matters such as construction at the convent, an issue arising rather frequently given the growing population of nuns and, at times, of lay women in need of assistance. Moreover, it provides an example of an enclosed community that was not detached from the secular life of the surrounding city, and, further, that was able to give the women it enclosed the power of decision-making, a benefit that lay women seldom had in those times.
Marina Cocuzza and Lorna Watson. The first major issue is consistency, which the text lacks entirely. To begin with, the editors anglicize names in certain tales but retain Italo-Sicilian names in others. The illustrations by Roberto Moscato, which lack captions and vary greatly in scan quality, sometimes appear only on the Sicilian side of the text 32 , but at other times are needlessly duplicated on both sides ; Beyond its inconsistencies, the translation suffers from many other substantive issues. Technically, it is full of errors, including abundant botched punctuation.
Enraged characters mellow when exclamation points disappear in translation. Typos perplex the reader: The most serious problem facing The King of Love and Other Tales is that its intended audience is unclear; it is impossible to say whether the translators have done their work with schoolchildren or scholars in mind. Several examples highlight this fundamental incoherency. Conversely, other choices suggest that the book is meant for an academic readership.
These footnotes, frequently superfluous, provide a visual cue that the tales are to be analyzed first, enjoyed later. This begs the question whether the intended reader knows Italian. If so, why bother with an English translation at all? The overall effect is that the work reads like two books cobbled together, with little correspondence between the Sicilian and English sections. Dopo una breve nota bio- bibliografica su Nove nom de plume di Antonello Satta Centanin , il volume presenta la traduzione di quattro short stories: Un amore involontario di Paolo Teobaldi: New Perspectives on the European Bildungsroman.
In New Perspectives on the European Bildungsroman, a remarkable study about an intriguing literary genre, Giovanna Summerfield and Lisa Downward explore both traditional and nontraditional European novels that fall into this category. Typically, the protagonist, whose development is narrated in the third person, is a male belonging to the bourgeoisie. Spirituality is the focus of part one of this study, in which Summerfield discusses bildungsroman by European male authors.
In part two, Downward shifts the focus to gender, which complicates the conventional concepts of this genre. Summerfield points out that Italians were the last to adopt the Masonic philosophy, which was embraced by the secret society, la Carboneria. Summerfield adds Ugo Foscolo to this circle. As she points out: It is, however, precisely in their common female condition that Downward finds elements of bildung. For example, maternity brings salvation. Downward concludes with Jane Eyre, whose ending is somewhat similar to that of Teresa. Unlike Aleramo, Tamaro and Woolf represent the mother- daughter relationship in a non-linear way.
Downward wonders if this kind of narrative structure conveys a more positive portrayal of female development: The authors conclude that the bildungsroman as a genre continues to flourish in multi-cultural settings. Undoubtedly, many types of scholars will treasure New Perspectives on the European Bildungsroman, in which Summerfield and Downward have indeed widened the horizons of this classical genre.
Fregene Roma , Edizioni Spolia Secondo Procopio, la politica giustinianea tese a scardinare sul nascere la pacifica coesistenza tra barbari e latini. Bookshelf La Cronografia di Teofane fu proseguita, nel X secolo, da vari autori di cui si conserva un corpus noto come Teofane Continuato di intento propagandistico a favore della dinastia macedone che, con Basilio I , riprese la politica aggressiva in Occidente.
Looters, Photographers, and Thieves. Farleigh Dickinson University Press, The remainder of the introduction outlines the organization of the book into seven chapters, two of which are devoted to the image of the body and a reflection on the visual discourse present in selected works of Italian literature. The chapter continues the discussion on bodies by examining self- portraiture as a genre within photography that positions the self in a public and discursive context.
He then proceeds to examine how concerns with the relationship between image and word traverse works by Italo Calvino, Leonardo Sciascia, and Gianni Celati. For Sciascia as for the French critic, photography leads to a crisis of identity as the body that is photographed ushers in a dissociation of the self. Moving on to Celati, Verdicchio contends that he is one of the most visually interesting authors, as evidenced by his understanding of writing as a visual process and his long collaboration with the photographer Luigi Ghirri and other visual artists, including several filmmakers. While this chapter is full of interesting observations, the topic is probably too broad to be analyzed in a single section of a book.
The remaining chapters are devoted to the work of photographers. Yet, adds Verdicchio, not all early photography served the nationalist agenda. Such concerns, however, were not present in the post- unification war against brigantaggio where photographs of brigands and bandits, often shown through graphic images of decapitated and mutilated bodies, functioned as warnings against the resistance and uprisings of the South.
By so doing, Verga questions nationalist agendas inasmuch as he levels hierarchies between social classes while foregrounding the visual presence of a subaltern group that cannot be erased by the dominant one. While Verdicchio acknowledges the socially minded work of both men, he also notes that their images flattened all ethnic and cultural distinction, turning migrants into faceless others and depriving them of agency and specificity in the new nation.
In it, Modotti wears a Tehuantepec costume, which Verdicchio interprets as an expression of the self as other. The book closes with a short autobiographical chapter where Verdicchio presents a photograph of his family and friends on the day of their departure from Naples for Canada. Belabored bodies on which are inscribed socio-economic constraints tied to emigration, they remain out of focus.
Yet, in the imperfection of this shot, Verdicchio locates the transition from one national reality to another: The Reprehension of Vice. University of Toronto Press, The result is the most comprehensive analysis of the six tenzone sonnets within the larger Italian literary tradition to date. Arguing for the moral function of literary derision, Alfie grounds his readings of the tenzone within thirteenth-century debates over the nature, value and legitimacy of the Florentine nobility. In a marked departure from the approach taken in his earlier monograph Comedy and Culture: Northern Universities Press, — namely, that of distinguishing between the seemingly autobiographical claims made by jocose poets and their comic masks — Alfie plunders the Alighieri and Donati family histories to throw light upon the highly personal sequence of ad hominem attacks.
The focus instead remains squarely on the tenzoni themselves, on their literary precursors and influence, and on their clear appurtenance to a robust yet currently understudied rhetorical tradition. Citations from Brunetto Latini and others provide the theoretical framework debate poetry as forum for public reproach and correction. A working lexicon of vituperative motifs is then gleaned from close readings of three sonnets by the Florentine caposcuola of derisive verse, Rustico Filippi ca. Alfie flexes his philological muscles in the next chapter, where all six of the tenzoni between Dante and Forese come under close scrutiny.
A formal analysis of each poem is set against a wealth of socio-historical material relating to, for example, familial alliances, mercantile jargon and even female physiognomy. It is within this narrow context that Alfie clarifies that while the picture of conjugal love presented in Purgatorio 23 may in fact constitute a repudiation of his earlier denigration of Nella, it by no means indicates a rejection of the poetics improperium as a whole. A brief conclusion is followed by an appendix containing manuscript transcriptions of the sonnets and analysis of the sources. Fabian Alfie is to be commended, first and foremost, for having made literal sense of the notoriously cryptic exchange.
His paraphrases, translations and glosses render the almost incomprehensible series of interpersonal attacks intelligible to a modern audience. His novel interpretations are thought- provoking and, while certainly plausible, not always beyond debate. Still, praise for the content and scope of this volume far outweighs any blame for minor stylistic imperfections. Tempo liturgico e tempo storico nella Commedia di Dante. Libreria Editrice Vaticana, Rather, Ardissino is interested in liturgy as a synonym for community and also for justice.
Chapter 3 moves on to Purgatorio, where liturgical hymns and penitential rites are of course foregrounded. Focusing on the episode in the valley of the princes, Ardissino puts forward the thesis that their negligence that keeps them waiting outside the gate is of the state, not of religion Performance, song, and gesture are all reminiscent of liturgical rites, although she also duly notes elements that derive from real contemporary practice: His sin becomes an abandonment of Beatrice in his poems for other women and in his foray into philosophical prose.
After a sort of contrition and baptism, he is back on track to be the poet of Beatrice. In Chapter 6, Ardissino concentrates on the heaven of the wise men, where music is used as the representation of concord. In chapter 7, in keeping with her central concern with the theme of justice, she concentrates on the eagle in the heaven of Jupiter. The final chapter focuses on the celestial rose described in Paradiso 31, where she contrasts, as Dante does, the dysfunctional city of the flower Florence with the ideal community of the celestial rose of saints.
This is liturgical in so far as liturgy presupposes community. The pageants in Eden are modeled both on Roman triumphs and on liturgical processions. This is certainly true of most references in this poem, liturgical or not. Devers Program in Dante Studies University of Notre Dame Press, Il volume si basa su una serie di seminari organizzati dal William and Katherine Devers Program in Dante Studies per il settimo centenario della nascita di Francesco Petrarca.
I primi tre interventi che aprono il libro insistono nel presentare l'immagine di un Petrarca che in maniera consapevole e premeditata cerca di cancellare i debiti che lo legano al grande poeta che lo ha preceduto, Dante Alighieri, proprio nel momento in cui sviluppa una poetica che si oppone in maniera sostanziale al dantismo. Secondo Cachey Petrarca arriverebbe a sostenere che Dante era un falso profeta e che non era un poeta Ascoli, nel saggio Blinding the Cyclops: In questo senso le rime petrose di Dante funzionano esplicitamente per Petrarca come controcanto che stimola la formazione della sua voce poetica: Teodolinda Barolini nel suo intervento si concentra sulla natura metafisica della poesia petrachesca, non in quanto soluzione filosofica, ma come risposta pratica ai problemi posti dalla natura temporale della voce poetica sottolineata da Petrarca.
Le preoccupazioni metafisiche di Petrarca emergerebbero soprattutto nelle prime poesie del Canzoniere , e lo porterebbero a ridimensionare notevolmente la materia erotica in favore di una meditazione sulla subordinazione dell'io poetico alla dimensione temporale e molteplice della vita. Come suggeriscono gli stessi curatori, il rapporto tra Dante e Petrarca andrebbe approfondito ulteriormente includendo nel confronto Boccaccio.
Su questo piano appare necessario un approfondimento capace di ricostruire la posizione di Dante e Petrarca nel contesto delle grandi discussioni teologiche e filosofiche del Trecento. A New Life of Dante. Revised and updated edition. University of Exeter Press, Nel riproporre, a quasi dieci anni di distanza dalla prima edizione, la sua fortunata biografia di Dante, Bemrose non ha apportato sostanziali modifiche al suo lavoro. Il lavoro parte dalla premessa, condivisibile, che negli ultimi dieci anni non sono emersi documenti tali da rivoluzionare la biografia dantesca xi.
Cangrande della Scala, Guido da Polenta, Moroello Malaspina, Guido da Batifolle, Margherita di Brabante, del resto, compaiono puntualmente nella biografia di Bemrose, ma chi fossero questi individui, quali fossero le loro idee politiche e, in particolare, quale fosse la natura dei loro rapporti con Dante sono questioni cui forse poteva essere rivolta una qualche attenzione. Per concludere, quindi, il volume di Bemrose risulta una pregevole e stimolante introduzione alle opere di Dante, cui forse avrebbe giovato un aggiornamento critico e storiografico.
A cura di Roberta Morosini, con la collaborazione di Andrea Cantile. Mauro Pagliai Editore, Il volume rappresenta quindi nella sua interezza un notevole elemento di stimolo e di apertura verso un approfondimento indagativo pluridirezionale, vista la ricchezza di elementi e di dati interpretativi forniti. Each bite is delightful and the service is smooth, moving from one dish to another so easily that any inconsistency is hardly noticeable.
The offerings are varied and wide-ranging, but not exhaustive. However, the Fiordespina-Bradamante incident is central to Hopeless Love mostly in an organizational sense, linking works that precede the two romance epics with works that follow them.
The first chapter explores the antecedents of Bradamante, the object of queer female desire in both the Innamorato and the Furioso. DeCoste does not elaborate, however, and thus misses the opportunity to make a thematic connection: These situations are resolved in an Ovidian mode when the fictive male is transformed, through divine intervention, into an authentic man. The brief section on female hagiography that ends the chapter is helpful in establishing cross-dressing and queer female desire as motifs, but seems otherwise extraneous.
This expectation enables Boiardo to imply completion of his tale even while interrupting it; he also utilizes hopeless love to represent the manifold crises — narrative, historical, personal — facing him when he stopped writing his poem. Indeed, Orlando furioso consistently contains and punishes female desire, whereas Orlando innamorato consistently affirms it. One might almost say that for Boiardo, no female desire is queer, and for Ariosto, all female desire is queer, unless it is represents a response or a submission to male desire.
We can only hope that DeCoste will explore this larger theme in her subsequent research: If anything, the comedies appear to be in dialogue with the cantari, with which they share conventional endings. Hopeless Love is necessary reading for anyone interested in the kaleidoscope of sexuality present in Italian Renaissance literature. Presses Sorbonne Nouvelle, The eleven articles that constitute the collection are organized chronologically. Some are in Italian, others in French.
Italian sources are included in the original language with accompanying French translations where applicable. These individual studies follow an august introductory essay by Anna Fontes Baratto who provides an overview of major classical and medieval authors on amicitia, as well as their contribution to the tradition of related literature and to studies comprising the collection. Essay titles will be abbreviated in this review. Articles range from historical to literary analyses, with a number of texts constituting interdisciplinary studies that span both categories.
Various types of friends and friendships are considered: It is not only ideals and practices of friendship that are considered, but also the relationship between friendship and writing epistolary and poetic , and friendship through writing. Five studies analyze actual historical friendships as reflected in personal correspondence, with three focusing on consolation and counselling in material or spiritual matters, one considering friendship among men of unequal stature, and another discussing friendship at a distance as a spiritual phenomenon.
Bookshelf The remaining two of these studies turn to important literary figures: Fictional or literary friendships also constitute an important focus of the collection. In addition to specific literary friendships, the topic of friendship in literary texts is a third unifying theme of the collection.
The classical sources of medieval Italian conceptions of friendship and the ends to which they were appropriated are duly highlighted in this comprehensive study on amity as an idea and as a reality in Italy of the Middle Ages: The Edition of the Rime. Troy Tower and Jane Tylus. University of Chicago Press, King and Albert Rabil Jr, which also includes the recent publication of the works of Lucrezia Marinella and Chiara Matraini, among other female writers. The importance of this volume resides in several aspects.
First, it is the only modern edition to restore the original order of the poems that appeared in the edition prepared by Cassandra Stampa after the death of her sister Gaspara. The poems are grouped by genre in three sections: Second, this edition proposes to reproduce the original Renaissance text with its inconsistencies in elisions, spelling, capitalizations, and diacritics; discrepancies among subsequent editions are signalled in the notes to the text grouped at the end of the volume.
Selected Poems, New York: Italica, , which presents a limited critical apparatus. She first gives some biographical information, engaging with preceding critical interpretations i. Next, she addresses the poetic influences on Stampa starting with Petrarch, but including also Sappho, Ovid, Horace, Propertius, Tibullus, Catullus, as well as some of her male and female contemporary writers.
All of these essays are lucid and informative, a perfect starting point for undergraduate and graduate study alike, especially given the useful select bibliography that follows and complements them. Also, at the very end of the volume, the editors have inserted three Appendixes. Tylus at times modifies the internal ordering of words and the sequence of lines for the benefit of the rhythm, but this technique does not work to the detriment of the original meaning.
One problem the reader not proficient in early modern Italian might face is that of understanding when the translation drifts apart from the original and becomes more interpretative than literal. If Tylus on occasion expresses concerns about translation in the notes, this is not always the case in the volume as a whole.
A larger number of footnotes to the Italian text could have helped in disentangling some syntactic and semantic complexities which otherwise remain obscure. If, on one hand, this translation aims to function intrinsically as a commentary on the original, therefore reducing the need for the multiplicity of notes the Italian reader is accustomed to in traditional Italian critical editions, on the other hand the reader now and then is left with some lingering textual concerns. Also, it might have been helpful to include line numbering for the poems.
Mandricardo e la melanconia. Giudicetti dispiega uno sguardo focalizzato sulle due questioni — alle quali sono dedicati grosso modo le due parti che compongono il libro — avendo cura di farle convergere fino al loro contatto, momento in cui si raccolgono tutte le suggestioni accumulatesi nelle pagine. A questo scopo, viene premessa una breve rassegna critica della bibliografia ariostesca, suddivisa per temi rilevanti, in modo da chiarire le connessioni con i lavori degli studiosi che lo hanno preceduto.
Giudicetti individua cinque principali funzioni svolte dalla voce nel poema: Il motivo ispiratore e la lente attraverso cui guardare alle ottave ariostesche sono sempre chiari, e sono i momenti in cui la parola si organizza e assume determinate caratteristiche Il desiderio di stringere una soluzione, per quanto opinabile e passeggera si voglia, rimane.
Alcune parti non mancano di convincere, e offrono un punto di vista interessante sui meccanismi della parola nel poema, come nel caso di Rinaldo nel secondo capitolo della seconda parte. La sezione sul riso , ad esempio, non convince troppo, e rischia di cadere, come succede anche altrove, in un eccesso di soggettivismo e patetismo: Metamorphosing Dante is the second volume in the series Cultural Inquiry, a project directed by Christoph F.
The more specific focus and achievement of this volume is that it draws theoretical models of tension from Dante that support and give meaning to tensions found in contemporary literary thought and its expression. In the Introduction, Camilletti, Gragnolati and Lampart pay special attention to the contextualization and definition of the term metamorphosis as a profoundly comprehensive and multifaceted notion. The book is divided into four sections. Among the successes of this volume beyond the vast identification and thoughtful analyses of appropriations of Dante in contemporary literature is the discovery and re-appropriation of the notion of tension itself as a positive, rather than as a negative term.
Each of the tensions identified in the various essays marks a locus of fecund ground, where literary exploration and innovation happen. Overall, this volume succeeds in demonstrating through its nineteen unique analyses that the act of metamorphosing Dante is a widespread twentieth- and twenty-first-century literary and artistic phenomenon, worthy of our attention not only as proof that understanding the past notwithstanding its medieval-ness can help provide a positive foundation for the present, but also as evidence that discovering fruit in spaces of tension has historical legitimacy.
Building a Monument to Dante: In chapter two, Boccaccio the biographer is examined as a force that shapes a figure of Dante that supported his own position in contemporary political and intellectual debates. In the third chapter, Houston delves into two lesser known works of Boccaccio in order to support his proposal of Boccaccio the apologist.
Boccaccio, whose diverse literary pursuits made him too complex to fit in traditional medieval editing categories, broke the mould with his much more emancipated relationship as editor to the author. Ever acting as a mediator of his two dominant masters, Boccaccio upheld Dante as an icon and an authoritative counterpoint to the philosophy of Petrarch.
In the biographical Trattatello in laude di Dante, Houston finds that Boccaccio combines the various contemporary forms of biography to figure Dante as a man ordained by divine providence to instruct through his poetry. These advocates generally rely on the justification that Boccaccio must have undergone a radical spiritual and moral conversion in the early s. In order to make the text accessible and meaningful to the popolani, Boccaccio keeps his Esposizioni relatively tangible with his vision of poetry as fundamentally political and ethical.
In order to harmonize his reading of Dante among humanists and critics of vernacular literature, he downplays the specifically Christian allegory and interprets the Commedia as a secular text. According to Houston, Boccaccio wrote at the helm of all new literary constructions that translated wisdom, whether pagan, Christian, vernacular, or Latin, to leaders of his day who could benefit from its moral lessons.
Nonetheless, Houston pertinently reminds the reader that, despite these differences, throughout his lifelong monument-building process on behalf of Dante, Boccaccio always kept Petrarch in mind, and never abandoned the hope of harmonizing his two masters. As a result, not only Boccaccio scholarship but also students and scholars of the literary environment of the tre corone will benefit greatly from this book. The Paget Toynbee Lectures.
Nine lectures delivered between and are presented in this collection of the Paget Toynbee Lectures; four of these are here published for the first time. Regarding textual changes introduced by De Robertis, Leonardi points out sentences with a modern syntax and, vice-versa, syntagms whose meanings have precedents in Duecento poetry.
He also discusses choices relating to three enduring debates. He dwells on sources such as Boethius, pseudo-Seneca, Ovid, Juvenal, Lucan, at times mediated by Brunetto or Boethius himself, through whom Dante renewed the concepts of nobility and generosity , This essay briefly outlines the initial diffusion of the poem with bibliography updated to to concentrate on metaphors variously elaborated by Dante, each time enriching them to complete their meaning. Distancing himself from Charles S. The use of important editions such as Brunetto Tresor, edited by P. Some inaccuracies also occur in the index of names.
The book offers an overview of on contemporary Dante Studies from various countries, and it thus shows how different approaches, from Italy and from the Anglo-Saxon scholarship, can exchange results. Disreputable Bodies gives a refreshing perspective on these philosophical discourses. Simultaneously, however, matter is the active force behind the ever-changing couplings of the elements. Matter is akin to the sexually aroused woman who continually couples with a fervent desire.
These thinkers arrive at such symbols not based on Aristotle alone, but on the interventions of other thinkers and traditions. The Neoplatonic tradition, Plotinus, Maimonides, and Thomas Aquinas are but some of the influences Kodera recognizes in postulating the association between matter and a sexually desirous woman or prostitute. He establishes two parallel and at times complementary lines of investigation that are evident in this first chapter and continue throughout the book: In the Neoplatonic context, Kodera examines the many female and overwhelmingly negative associations Ficino makes with matter.
Matter is the mirror image that ensnared Narcissus the soul and pulled him down to destruction ; matter is the female womb that traps and imprisons the soul, and, through the mirror influence of the liver, can receive alien imagery that changes the foetus. Here Kodera discusses some of the anxieties that develop in tandem with these gendered metaphors: How does Kodera arrive at these bold assertions and expose the implicit meaning of these metaphors? Such misreading is at times the result of Renaissance thinkers tempering their Peripatetic or Platonic philosophies with the interventions of other authors such as the Rabbinic tradition in the Neoplatonic works of Leone Ebreo , or even new technologies distillation, primitive forms of plastic surgery that offer more dimensions to an already existing metaphor.
In other instances, the Renaissance philosophers deliberately ignore or misconstrue passages from Platonic texts that are contrary to their personal philosophy. Disreputable Bodies gives thought-provoking perspectives on long-studied philosophical discourses. It is not by accident that Kodera begins most chapters with citations from Shakespeare that make use of the very metaphors and abstract concepts under review in the chapter, demonstrating that by explicating these metaphors in their philosophical context, Renaissance scholars will be able to elucidate further other lingering quandaries in an assortment of literary texts.
U of Notre Dame P, In many ways the African American reception of Dante follows the trends in reading Dante over the centuries, but Looney focuses on what makes the African American reception of Dante unique; namely, the suggestion that Dante is a kind of abolitionist and the Divine Comedy a kind of slave narrative. The second half of the introduction tells of the surprising presence of Dante in a wax museum in Cincinnati created by Francis Trollope in The book is divided into four chronological categories, each with its specific semantic significance: First, Looney briefly considers the debate between W.
Du Bois and Booker T. Washington at the turn of the century over appropriate models of education for African Americans. At the heart of the chapter is a discussion of the imitation of the Inferno in the film Go Down, Death! While Williams uses Dante as a signifier of integration, Wright uses the Comedy to mark migration, and Ellison, as Looney explains in the concluding analysis of this chapter, employs Dante both to migrate into and to integrate his work with the European canon.
During the Black Revolution, Dante continued to be seen as a powerful model of activism and emancipation as evidenced by the early work of Baraka LeRoi Jones , who employs Dante in his expression of a new kind of militant black identity. Looney argues that, unlike Ellison and Wright who see Dante as a gateway into European culture, Baraka uses Dante first to measure the growing distance between himself and European literature, and subsequently to separate himself from it completely.
Loftis, Dudley Randall, Askia M. In terms of academic significance, Freedom Readers fills a gap in the reception of Dante in America. The chronology of African American Dante reception examined has been almost completely ignored by Dante scholars, as well as by Americanists and African Americanists.
The literary imitations inspired by Dante which are examined in this book are not only useful for furthering an understanding of African American culture, but also for revealing unforeseen features of the Divine Comedy. Il primo capitolo riguarda la linguistica. Stazio assurge a esempio paradigmatico del rapporto ambiguo — e si potrebbe aggiungere poietico —col testo virgiliano.
Dante seguirebbe qui la stessa metodologia agostiniana, nella rilettura di testi classici in un nuovo sistema di significati. Si tratta di Catone, Dido ed Enea. Marchesi non solo adotta un approccio costruttivista nella sua speculazione, ma lo attribuisce allo stesso Dante, quale autore e teorizzatore del linguaggio poetico.
Riferendosi al capitolo 24 del Purgatorio, Dante mostrerebbe attraverso Stazio la differenza tra una corretta lettura costruttivista e una, inappropriata, di stampo oggettivista. Questo limite emerge soprattutto a proposito della tesi secondo cui Dante si appropria della lettura riservata al testo sacro per applicarla al suo capolavoro. Patrologia Graeca 53, Imprenscindibile in questo contesto il ruolo svolto da edizioni e traduzioni, che reintroducono nel circuito intellettuale opere di difficile accesso e talora assai rare.
Negli altri due saggi, Elizabeth Fiedler discute il contesto religioso e iconografico del lavoro di Marinella, mentre Ryan Gogol si sofferma sul rapporto letterario tra la scrittrice e Cristofano Bronzini. Una, Margherita Sarrocchi, sembra essere stata un punto di riferimento per Marinella, con la sua Scanderbeide e Sin dal primo canto il lettore familiarizza con i toni elevati e le immagini potenti, come nel caso della descrizione della flotta veneziana I, 30 sgg.
Risulta insomma fondamentale ritornare in possesso di, e avere a disposizione, questo tassello del mosaico epico italiano e della letteratura seicentesca. La stagione epica non era tramontata: Pare si dilettasse di poesia epica anche Giovan Battista Marino. Fra i molti su questo argomento che furono scritti nel Seicento si veda quello sulla translatio della Santa Casa di Loreto dalla Palestina ai colli lauretani: Il tempio peregrino, poema sacroeroico di Giulio Acquaticci, recentemente edito a cura di Dino S.
Cervigni, Roma, Aracne, , pp. Come questa meritoria edizione riconferma. The Controversy of Renaissance Art. I rarely come across studies that truly debunk long-established assumptions about their own field of research.
In The Controversy of Renaissance Art, Alexander Nagel meditates on Renaissance scholarship, on theoretical assumptions that have been — perhaps — too often taken for granted, and argues for a new interpretation of the artistic works of this period. It is well before those years, in fact, that the connections between sacred iconography and lay painting were subject to a profound scrutiny on the part of many Italian painters, who found new ways of depicting lay themes by reworking, reinterpreting sacred images.